martedì 6 marzo 2007

Dov'è il vostro tesoro...

Esercizi spirituali. Prima della partenza passi un po' di tempo a pensare alle aspettative, e a qualche timore che hai. Forse questo era uno stare "protesi verso", oppure era una sottile tentazione di "dare una forma" prima nella testa. Un modo sottile di non stare con i piedi per terra. Credo sia entrambe le cose, il punto sta nel peso che dai all'una o all'altra.
Ma ogni tentativo (o tentazione) di dare una forma prima, impatta meravigliosamente con la Grazia, che è sempre sovrabbondante: "una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo" (Lc 6, 36-38). E ti ricorda che non c'è forma che tenga, non c'è misura che regga, quando sei disposto a ricevere il dono di Dio.
Il silenzio lo senti scavare, a volte con forza e un po' di dolore, lo senti mettere radici. Sei povero, ma non sei solo: con le tue preoccupazioni, con i bisogni a cui hai dato troppo potere di renderti felice, con le tue fughe in una immagine di realtà che non c'è. Sei povero, perché ti senti sazio, ma sei sazio di aria e anidride carbonica: un po' come pranzare solo con la Coca Cola. Sei povero, confuso, e capisci che di questa povertà Dio è innamorato e per Amore s'è fatto a piedi la distanza che c'è tra cielo e terra, tra infinito e infinitamente piccolo. L'esercizio diventa liberarti dalle bollicine frizzanti che gonfiano e non nutrono. L'esercizio diventa stare con i piedi per terra, nella tua realtà: è qui, è oggi che ricevi i doni di Dio. L'esercizio è "farsi borse che non invecchiano", capire che la vita non è vivere solo per saziare dei bisogni. Perché Dio sa quello di cui hai bisogno, e te lo dona, e te lo prepara.
Dov'è il mio tesoro? A cosa ho dato lo scettro della mia felicità? Perché è verso quel tesoro che noi tendiamo, è quel tesoro che ci vive dentro e ci orienta. Capire a quale tesoro stai rivolgendo i passi è molto importante: è il "tesoro inesauribile nei cieli"? Oppure è il tesoro fatto di bisogni immediati, di egoismo, fatto di poca fede e troppa fretta?
Qualcuno mi ha detto di avere lasciato il cuore a Paola (dove si è svolto il ritiro). Io non capivo cosa volesse dire. Ma mi diceva una cosa vera: in quei giorni intuisci il Tesoro, lo intravedi, ne fai una povera e bellissima esperienza nel silenzio. Poi nei giorni quotidiani quel silenzio diventa il punto da cui riparti, verso cui ti rivolgi di tanto in tanto per ripassare le coordinate, immerso nelle bollicine frizzanti!
Per non lasciare il Tesoro appeso a quel punto, c'è da colmare la distanza tra Paola e casa tua. Anche a piedi se necessario. Questo vuol dire che il cammino continua, anzi riparte.

Dov'è il nostro tesoro, là sarà anche il nostro cuore.

4 commenti:

don Tommaso ha detto...

mi raccomando, un piede dietro l'altro e buon cammino...
grazie

Anonimo ha detto...

Grazie Eugenio,
è bello sapere che a distanza di tanti chilometri abbiamo avuto la grande occasione di cibarci della Parola e di immergerci nella preghiera! Il mio zaino è pieno di gioia e amore, di tanta Speranza, consapevole della difficoltà di un cammino da costruire insieme!
Grazie davvero per le parole che hai scritto, oggi ricomincia per noi la quotidianità del cammino.
Andrea

Anonimo ha detto...

Dici bene quando dici: "L'esercizio diventa stare con i piedi per terra, nella tua realtà: è qui, è oggi che ricevi i doni di Dio."
l'esercizio che mi sono scelta di continuare a fare è guardare il cielo con i piedi saldi a terra ogni giorno che passa...e questo l'ho capito nell'andarmene da Paola, dove abbiamo avuto la fortuna di vivere per due giorni con lo sguardo fisso al cielo..a contemplare, ad ascoltare, ad affidarsi...
me ne sono tornata con al consapevolezza che è necessario non perdere l'abitudine a questo sguardo. gli occhi al cielo, i piedi a terra.perchè così Dio può davvero entrare nella nostra storia e stare al centro di essa, nelle pieghe della nostra vita, nelle mani che stringiamo, nel lavoro che facciamo, nei passi che camminiamo...
buon cammino anche a voi!

Anonimo ha detto...

Compa'...
è sempre bello, bellissimo camminare insieme, riprndere slancio e condividere qualche piccolo passo, tante riflessioni!
Grazie... a Dio!