giovedì 17 gennaio 2008

mai senza l'altro - part II

Vista l'ora, più che un post finirò con lo scrivere un po' di post-it sparsi. Ancora sull'annullamento della visita del papa a La Sapienza.

Ilvo Diamanti qualche settimana fa scriveva che non è il calcio a somigliare alla società, ma è la società a somigliare al calcio. E questo è un problema abbastanza grosso. Ora le tifoserie sono sugli spalti: i "no pope" e i "papa boys". Non ti resta che prendere in mano una bandierina preconfezionata e, possibilmente senza farti troppe domande, "appartenere" e tifare. I "no pope" stanno alla Sapienza; i "papa boys" a piazza San Pietro. Dopo il fischio finale tutti a casa, e una volta spenti i riflettori la notizia morirà prestissimo.
E' bello confrontarsi con molti amici (di persona e grazie a internet) sui temi sollevati da questo evento. Torno a ripetere che è centrale il modo in cui si vive l'appartenenza e l'identità. Mi preoccupa l'idea diffusa che "noi cattolici" dobbiamo fare la voce grossa contro chi minaccia o mette in dubbio il nostro "potere dei più buoni".

Update: mi arricchisce una bella riflessione di Saretta, anche lei si definisce "in crisi" e dimostra di essere in ricerca.

mercoledì 16 gennaio 2008

mai senza l'altro

Dal mio misero punto di vista, quello che è successo a La Sapienza ha percorso due binari. Il primo è frutto di un clima in Italia legato alla volontà di "serrare le fila" ed invocare una identità "cattolica" che si rafforza per opposizione con "L'altro diverso da me/noi": l'altro è forse una minaccia? L'altro è inevitabile ed è libero (a proposito consiglio a tutti di leggere uno splendido libro di Michel de Certeau, Mai senza l'altro, Edizioni Qiqajon). Quella sciagurata campagna referendaria per l'astensionismo e contro la fecondazione assistita è stato un momento centrale di questa strategia poco evangelica.
Il secondo binario sono le argomentazioni anticlericali e questi risvegli nostalgici che fanno tanto rumore e sanno tanto di ideologia sterile. Allo stesso modo considerano l'altro una minaccia. Tutto lontano dal dialogo. Tutti preoccupati a difendere posizioni, si erigono muri, si tracciano divisioni.
Su questi due binari il nostro malandato treno rischia di deragliare sul serio.

Segnalo il comunicato stampa della FUCI: http://www.fuci.net/content/view/182/43/
Segnalo inoltre il commento di Luigi Alici, presidente nazionale dell'Azione Cattolica: http://www.azionecattolica.it/net/fdg/2008/01/incredibile-e-inquietante/