lunedì 31 dicembre 2007

il limite del tempo

E' un po' che non scrivo, premessa necessaria ed inutile.
31 Dicembre. Scrivo sulla soglia del 2007. Abbiamo bisogno di confini per segnare il prima e il dopo, il noi e il loro, il dentro e il fuori. Ciò che è e ciò che non è, possiamo scoprirlo dandoci un confine.
Oggi siamo sul limite di un pezzo di tempo. Sul limite di un anno. Con due movimenti di fiato e di vita: un sospiro per l'anno passato, e un respiro trattenuto per l'anno che arriva. Sospiro, respiro in uscita: affidiamo il tempo trascorso a Qualcuno e alla vita. Respiro trattenuto: è la speranza che portiamo dentro, ma anche la meraviglia davanti a ciò che ci aspetta.
Respirare profondamente, senza affanno. E' un augurio.
Respiri in uscita e in entrata; inspirare ed espirare; il battere e il levare del ritmo e della musica; il dare e il ricevere; il racconto e l'ascolto; l'accoglienza e il bussare; il riso e il pianto; la gioia e il dolore. Mi sento come cullato. E' lo splendido movimento della vita che ci culla tra due punti. E un altro anno avrà il suo carico di amore e di calore.
Con l'augurio di garantire sempre spazio alle cose più belle...alle perle e al filo che le lega.

domenica 16 dicembre 2007

La gioia nel poco



Oggi sono felicissimo di avere un ospite sul mio blog, si tratta di Andrea. Restiamo in attesa di un suo spazio sul web, ormai da tanto!
Eugenio


Ho chiesto ad Eugenio di ospitarmi nel suo blog. Lo ringrazio davvero tanto e spero presto di essere in grado di far funzionare un blog!

La gioia nel poco.
Svegliarsi Domenica mattina, guardarsi intorno e scoprire che la neve ha baciato anche Cosenza.
Descrivere le mie sensazioni oggi, è difficile! Un misto di gioia, malinconia, felicità!
La gioia è dovuta al fatto che la neve di per sé ci fa tornare bambini. E’ la gioia dei semplici, dei puri, di coloro che sanno gioire con poco (chiamalo poco)! Un evento meteorologico, un evento naturale che per milioni di anni si è manifestato al mondo ed agli uomini. Però ogni volta che accade, è un evento! Oggi poi la gioia si è unita alla gioia della Domenica, della festa Pasquale! I miei occhi, sin dal primo mattino, non hanno fatto altro che guardare sempre in direzione della Chiesa. La messa oggi è stata vissuta nella semplicità e nella spontaneità: i canti trovati al momento, Don Michele che ci aspetta sull’uscio della Chiesa, i ragazzi ‘mpusi che entrano in Chiesa, Luca che suona l’organo con la salopette che faceva molto fine anni ’80. La Chiesa, la Casa nostra….
….e qui inizia la malinconia! Malinconia perché la neve non può non riportarmi con la mente e col cuore alle Dolomiti ed a Comelico. A quella che è stata l’esperienza che mi ha cambiato la vita. Quelle giornata di neve e quell’odore di resina e legna nella stufa; quella Chiesa accanto casa mia dove le vecchine si recavano a Messa anche con -10 gradi! Oggi ho voluto indossare di nuovo la calzamaglia che usavo nei giorni più freddi sui monti. L’ho tenuta tutto il giorno, lasciandomi accarezzare la pelle, lasciandomi assalire dolcemente dal ricordo! Il ricordo delle camminate nella neve per andare a scuola, i miei lunghi tragitti lavorativi silenziosi e riflessivi, Eugenio che mi chiamava ogni volta che avevo il rientro e col fiatone ritornavo a lavoro. Le mie fermate davanti la Chiesa a salutare don Attilio e Adriano all’uscita da scuola. Pietro Terranova quasi un fratello-collega maggiore . Era da un po’ che non pensavo a loro, e proprio oggi ho pensato che a loro devo davvero tanto! Non solo a loro ma in primis ai ragazzi….
….ragazzi! A Cosenza i ragazzi hanno un solo nome: Giovanissimi! Abbiamo giocato e scherzato nella neve. Ci siamo rotolati, ci siamo abbracciati, ci siamo ‘mpusi! A loro devo mille e più grazie! Ci sono, sono lì con la loro spensieratezza e la loro voglia di esserci! Sono parte della mia famiglia, sono i miei fratelli più piccoli, coloro i quali sono cresciuti con me ed io con loro. Coloro i quali per anni hanno scandito i miei minuti e le mie ore. Oggi che non sono più loro responsabile, oggi che i miei impegni associativi non sono più ufficiali, la mia gioia è grande! E’ la gioia della corresponsabilità, la gioia di chi sta in una Famiglia e che offre quello che ha!
In questo periodo il mio cammino di Cristiano procede con la voglia rinnovata di ricercare, di scoprire, di lasciarsi sorprendere! Nel cammino incontro mille volti e mille volti ancora voglio incontrare!
Grazie Signore, grazie infinite volte!

Andrea

giovedì 6 dicembre 2007

una canzone per te...



Bella,
che ci importa del mondo?
verremo perdonati te lo dico io
da un bacio sulla bocca un giorno o l'altro.

Ti sembra tutto visto tutto già fatto
tutto quell'avvenire già avvenuto
scritto, corretto e interpretato
da altri meglio che da te.

Bella,
non ho mica vent'anni
ne ho molti di meno
e questo vuol dire (capirai)
responsabilità
perciò…

Volami addosso se questo è un valzer
volami addosso qualunque cosa sia
abbraccia la mia giacca sotto il glicine
e fammi correre
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare.

Stancami
e parlami
abbracciami
guarda dietro le mie spalle
poi racconta
e spiegami
tutto questo tempo nuovo
che arriva con te.

Mi vedi pulito pettinato
ho proprio l'aria di un campo rifiorito
e tu sei il genio scaltro della bellezza
che il tempo non sfiora
ah, eccolo il quadro dei due vecchi pazzi
sul ciglio del prato di cicale
con l'orchestra che suona fili d'erba
e fisarmoniche
(ti dico).

Bella,
che ci importa del mondo.

Stancami
e parlami
abbracciami
fruga dentro le mie tasche
poi perdonami
sorridi
guarda questo tempo
che arriva con te
guarda quanto tempo
arriva con te.


(Ivano Fossati, Il Bacio sulla bocca, 2003)