venerdì 28 settembre 2007

inedito in rosso per la non violenza!

Piccoli segni di solidarietà a chi protesta in Birmania.
Sta circolando questo messaggio:
"In support of our incredibly brave friends in Burma: may all people around the world wear a red shirt on Friday, September 28. Please forward!"
Per questo anche il mio blog "veste" di rosso.

Continuo comunque a pensare che il miglior gesto è non lasciarli soli informandosi di continuo per conoscere gli sviluppi della situazione. Trovate molto su www.peacereporter.net.

Intanto leggo la notizia che "i soldati della Divisione 33 di stanza a Mandalay hanno disobbedito ieri agli ordini di sparare sui monaci".

mercoledì 26 settembre 2007

non violenti

Li stiamo vedendo in questi giorni protestare. Monaci buddisti. Il 18 settembre hanno marciato pregando, silenziosamente, per le vie di Yangun. Silenziosamente loro, distrattamente noi forse non avevamo capito la portata di quella protesta nobile e non violenta.
In queste ore sono sulle prime pagine dei giornali e dei TG. Ventimila monaci alla testa del corteo e passando per le vie della città il corteo è diventato di centomila persone. Il regime risponde con un coprifuoco, poi stamattina i militari iniziano a picchiare e sparare.
Proviamo a non lasciarli soli, almeno con la nostra attenzione.
La non violenza non è questione archiviata, è ancora viva in chi, come questi monaci, possiede una grande levatura morale.
L'esatto contrario del baratro (morale e intellettivo) che vedremo in Rambo IV, ambientato proprio in quella regione.

Riporto la scheda del conflitto in ex Birmania, da Peacereporter.net (essenziale per chi vuole restare informato su ciò che succede nel mondo; trovate anche la diretta di queste proteste)

Birmania (Myanmar)
Scheda Conflitto



PARTI IN CONFLITTO
1948-OGGI: il conflitto vede il governo militare del paese contro diversi movimenti armati separatisti: tra questi quelli che combattono attivamente sono l’Unione Nazionale Karen (KNU), l’Esercito dello Stato di Shan (SSA) e il Partito Progressista Nazionale Karenni (KNPP). Differentemente hanno firmato un cessate il fuoco col governo l’Organizzazione per l’Indipendenza Kachin (KIO), l’Esercito di Stato Unito Wa (UWSA), l’Alleanza Nazionale Democratica del Myanmar e la Lega Nazionale per la Democrazia (NDL). Le minoranze etniche nel Myanmar sono oltre 35. Il paese è guidato dal 1948, anno dell’indipendenza dalla Gran Bretagna, da una giunta militare che reprime le libertà fondamentali della popolazione e deporta i civili di origine diversa da quella birmana.

VITTIME
Il divieto d’accesso nelle zone di conflitto, note anche come “black area”, rende impossibile determinare con certezza il numero delle vittime. Si stima, comunque, che siano almeno 30 mila i morti tra la sola popolazione Karen dall’inizio del conflitto.

RISORSE CONTESE
Il Myanmar è il secondo produttore di oppio al mondo dopo l’Afghanistan, con più di 60 mila ettari di piantagioni di papavero.

FORNITURA ARMAMENTI
La Cina, insieme a Singapore, ha venduto armi al regime militare al governo, ma negli ultimi anni ha iniziato a temere le connessioni tra i cartelli criminali birmani e le mafie cinesi. Negli ultimi mesi i signori della guerra e della droga avrebbero ripiegato aprendo una rete clandestina di trasporto d’armi dalla Russia e dall’Europa Orientale. Il governo militare accusa la Thailandia di sostenere i gruppi ribelli. Tutte le parti in lotta si finanziano con i proventi della vendita di eroina.

martedì 18 settembre 2007