mercoledì 24 dicembre 2008

il clandestino di Betlemme

L'inatteso. Su Il Sole 24 Ore del 21 Dicembre: “Il clandestino di Betlemme”, a firma di Gianfranco Ravasi. Non me lo sarei aspettato, comunque un titolo così su un giornale così non passa inosservato.

È vero, Gesù nasce ed è straniero, un clandestino, un profugo. La Sacra Famiglia sono tre fuggiaschi verso l'Egitto. Scrive Ravasi: “è tutt'altro che artificiosa l'applicazione delle tormentate storie degli immigrati, dei nomadi, dei clandestini che occupano i nostri giornali alla vicenda del bambino Gesù di Betlemme”. È ancora più vero, dunque, che di fronte a tutto questo va in frantumi la retorica dei nostri natali, dei nostri bambinelli lucidi, dei nostri auguri pii, delle nostre frasi “profonde” (o forse solo ad effetto). Tutto va in frantumi, come i presepi di ceramica o le palle di cristallo dell'albero di natale. Risuonano i versi di Turoldo: “La tristezza di questi natali, Signore, ti muova a pietà” (Amaro riso di angeli). Mi resta la mia carne, la mia stoltezza, e le ferite dei tanti tentativi di appropriarmi di Gesù. La luce non posso chiuderla in una mano, diventa buio. Gesù è straniero e clandestino nella mia vita, per questo nasce sempre; la mia vita è piena di stranieri e clandestini, io stesso spesso lo sono, per questo nasce sempre. Gesù è straniero ai miei desideri, la promessa di Dio li sorpassa tutti. Gesù è un clandestino che nasce in un posto sporco. Come dire, “pulisco” il salone per accoglierlo...e Lui intanto si è sistemato nel garage puzzolente. Mi spiazza ogni volta questa cosa. Natale è scomodo, come gli auguri di don Tonino Bello. Mi accorgo che la realtà è che Lui è già nato, vissuto, morto e Risorto. La realtà è che Lui è con noi sempre ad ogni passo, regolare o irregolare; ad ogni ora, della notte e del giorno; in ogni luogo della vita, pulito o sporco che sia. A noi cosa resta? Che ce ne accorgiamo. Lo so, non c'è niente di nobile o di spiritualmente eroico. Ma nasce una gioia meravigliosa, accorgersi della grazia, dei doni, del perdono. Amazing grace! Buon Natale!


Vieni di notte,

ma nel nostro cuore è sempre notte:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni in silenzio,

noi non sappiamo più cosa dirci:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni in solitudine,

ma ognuno di noi è sempre più solo:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni , figlio della pace,

noi ignoriamo cosa sia la pace:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni a consolarci,

noi siamo sempre più tristi:

e dunque vieni sempre , Signore.

Vieni a cercarci,

noi siamo sempre più perduti:

e dunque vieni sempre, Signore.

Vieni tu che ci ami:

nessuno è in comunione col fratello

se prima non è con te, Signore.

Noi siamo tutti lontani, smarriti,

né sappiamo chi siamo, cosa vogliamo.

Vieni, Signore.

Vieni sempre, Signore.

David Maria Turoldo