lunedì 5 novembre 2007

senza parole



Non voglio scrivere nulla di mio sulla giornata di ieri (Festa diocesana dei giovanissimi).
E' enorme la gratitudine che porto dentro.
Un "Grazie a tutti" lo sento quasi riduttivo.
Grazie a ciascuno va un po' meglio, ma sarebbe solo un piccolo anticipo della gratitudine che porto dentro.
Le cose che seguono le dedico a chi condivide con me il tempo della semina e dell'impegno, della salita e della speranza.
Per il resto, va bene così...senza parole.

Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare». (Luca 17, 10)

Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori.
Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode.
Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e mangiate pane di sudore: il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno. (Salmo 127)

La fatica di tirare la carretta

Nella nostra attività, abbiamo bisogno di un risultato concreto, almeno parziale, per avere la forza di andare avanti, altrimenti non dico al primo insuccesso, ma al primo attendere prolungato del successo, ci scoraggiamo, diciamo che tutto va male, che non vale la pena, che bisogna cercare formule nuove. In sostanza non abbiamo pazienza. E proprio per questo la nostra azione è sterile e spesso inconcludente: noi non lavoriamo per un piano a largo respiro come è quello della Provvidenza che ha come metro di paragone per i suoi tronfi l’eternità: noi lavoriamo per il successo di oggi, vogliamo vedere il futuro del nostro lavoro, vogliamo essere insieme coloro che seminano e coloro che mietono, senza far bene quindi né una cosa né l’altra.

Non sappiamo più fare, cioè, le piccole cose, il lavoro seccante, quotidiano, nascosto, così poco eroico e così monotono anche. E così succede che noi facciamo, ogni tanto, quando un’idea ci entusiasma, quando un programma ci si rivela in tutta la sua attuale bellezza, dei grandiosi propositi di generosità, di fedeltà, di attività, ma subito poi ci ammosciamo appena ci accorgiamo che è necessaria un’azione lunga, paziente, di cui forse non vedremo i risultati.

È anche per questo, credo, che non sappiamo studiare. Lo studio è una cosa paziente, che non finisce mai, che prima di dare dei risultati richiede una applicazione lunga e costante che superi l’antipatia per una cosa astrusa che pure è necessario assimilare, che accetti il lavoro umile di prendere note e appunti, di cercare e di attendere i libri nelle biblioteche, di ritornare, quando è necessario, indietro, per chiarire un punto rimasto oscuro. C’è una soddisfazione, certo, nello studio. Ma prima di diventare, attraverso lo studio, l’uomo-guida, lo scienziato, l’«eroe», ci vuole troppo tempo e troppa pazienza. Per questo lo studio, anche fra gli studenti universitari, diventa un po’ la cenerentola delle varie attività.

E’ certo che in tutto questo influisce la vita certamente troppo intensa che noi viviamo, la necessità di occuparsi di molte cose, la richiesta che da ogni parte ci vien fatta d’energie giovani. E non voglio dire che queste cose non si debbano fare. Certamente il periodo in cui viviamo è un periodo singolare, in cui noi dobbiamo impegnarci in pieno. Ma bisogna che ci ricordiamo che questo impegno non è solo a fare cose grandi (e facciamole certo, se ci è possibile) ma è anche a fare quotidianamente quelle piccole cose che preparano la via del Signore. E ricordiamoci, nei momenti di entusiasmo quando facciamo dei propositi generosi, di promettere la costanza e la pazienza nel lavoro più monotono e nascosto.

Vittorio Bachelet, La fatica di tirare la carretta, Ricerca 20 Agosto 1947, in Gli ideali che non tramontano, Editrice AVE 1992

2 commenti:

Anonimo ha detto...

affermo ke i risultati sono stati indescrivibili! è banale ma non ci sono parole... ci sono sguardi, momenti, urla, preoccupazioni, ansie ma per tutto provo gratitudine... Un grazie a te e a tutti... Ma Grazie a Chi ci ha scelti e coinvolti come costruttori!!!
iviz

federicakika ha detto...

un saluto veloce da KIKA
...per dirti che ti ho inserito tra i miei link! ;-)

ps: la festissima è stata straordinaria! :-)